Oggi pomeriggio vado alla scoperta di un nuovo cinema dal nome curioso: “Cinema senza pop corn”, uno di quei soliti posti da scovare tra decine di insegne, locandine, manifesti, frecce e indicazioni attaccate alla rinfusa sulla parete.
“Una giornata particolare” è il film italiano che proiettano oggi: in un giorno la storia drammatica di un'epoca – siamo nel 1938 – e in un giorno la storia triste di una parte dell'umanità – il protagonista è omosessuale.
Esco dalla piccola sala provata da questo toccante racconto e ritorno nel mondo reale, alla Russia di oggi, a San Pietroburgo. Penso alla nuova legge contro la propaganda omosessuale, varata negli stessi giorni in cui esce a noleggio anche in questo paese un film sull'abolizione della schiavitù, “Lincoln”... Disorientata, mi chiedo in che anno mi trovo.
Nella mia mente si sovrappongono azzardate riflessioni e forse nient'altro che rabbia.
Come al solito, i miei ragionamenti su questo tema non fanno che convergere ad un illuminante ricordo adolescenziale. Un giorno commentai una canzone d'amore di un celebre cantautore omosessuale italiano chiedendo a mio padre: “Ma non è gay?”. E lui rispose: “Che importanza ha, non è pur sempre amore?”