Nato a Trapani nel 1967, ha iniziato lo studio del pianoforte all'età di sei anni con la Professoressa Concetta Buonsangue Noto, poi al Conservatorio di Trapani col Maestro Giuseppe Lo Cicero e in seguito a Palermo col Maestro Vincenzo Mannino conseguendo il diploma in strumento. Si è perfezionato sotto la guida del Maestro Vincenzo Marrone D'Alberti e del Maestro Pavel Egorov presso il Conservatorio Statale “Rimsky-Korsakov” di San Pietroburgo.
Ha suonato come solista, con cantanti lirici e in complessi di musica da camera per diverse Associazioni concertistiche. Dal 2012 si è esibito in varie sale da concerto di San Pietroburgo e ha partecipato al Festival dedicato ad Arthur Rubistein, poi nella prestigiosa Sala Glazunov del Conservatorio di San Pietroburgo, in un concerto per solisti e orchestra. Attualmente ricopre la carica di Presidente dell'Associazione "Aldo Ciccolini" di Palermo.
Maestro, come presidente dell’Associazione Musicale "Aldo Ciccolini", questo progetto di San Pietroburgo è stato dedicato al compositore siciliano Antonio Fortunato, in riferimento al tema della luce come ricerca spirituale. Come mai questa scelta così particolare?
Credo che essa affondi le sue radici nel nostro vissuto; i principali ideatori e realizzatori (me compreso) del progetto hanno un passato fatto di profonde esperienze spirituali, anche se diverse tra loro, che sicuramente hanno caratterizzato e segnato il percorso artistico-musicale di ognuno di loro. A ciò possiamo aggiungere l'impegno e la determinazione di portare a San Pietroburgo, in una prestigiosa sala da concerto come la Sala Glazunov del Conservatorio di San Pietroburgo musiche di uno tra i più importanti compositori italiani viventi come Antonio Fortunato, cosa che a San Pietroburgo non accadeva da tempi memorabili.
Durante la conferenza stampa presso l’Istituto Italiano di Cultura, il prof. Stefano Capilupi, responsabile del dipartimento d’italianistica presso la RHGA (Accademia Umanistica Russa Cristiana di San Pietroburgo), da anni residente e operante a San Pietroburgo, ha curato un'introduzione alla tematica musicale, in particolare riferimento a Dostoievsky e all’ortodossia russa. Come sono nati i vostri rapporti d’amicizia, di lavoro e come ha considerato questo preludio filosofico alla conferenza stampa del concerto "Puccini e la metafisica di Antonio Fortunato"?
Appropriato e molto interessante sia dal punto di vista teologico che filosofico. Fu lei stesso, Maestro Pirola, a mettermi in contatto col prof. Capilupi e sin da subito apprezzai molto il lavoro e la serietà e le competenze linguistiche e letterarie del prof. Capilupi. Ma l'argomento sul quale abbiamo sviluppato tante delle nostre amichevoli e cordiali conversazioni è stato e tuttora è quello della fede cristiana.
Il progetto oltre al patrocinio culturale delle istituzioni italiane di San Pietroburgo, ha ricevuto anche il plauso del Comune di Palermo e di Marsala, così come la sponsorizzazione di aziende italiane operanti nel territorio russo. Come sono state le trattative e le risposte in un momento di sentita e comune difficoltà?
Il progetto si è sviluppato attraverso vari contatti e tante ore spese affinché potesse realizzarsi. Abbiamo incontrato delle difficoltà ma non ci siamo scoraggiati e con tenacia abbiamo raggiunto l'obiettivo. Di grande incoraggiamento è stato l'appoggio e la stima che abbiamo ricevuto da parte del prof. Leoluca Orlando e della dott.ssa Giulia Adamo rispettivamente sindaci di Palermo e Marsala, nonché l'aiuto che ci è pervenuto dai nostri sponsor: DORELAN, ROSSOCORALLO del Maestro Platimiro Fiorenza, e infine dalla azienda vinicola CARUSO&MININI.
Nel suo percorso di vita, come sente di poter motivare oggi un giovane allo studio dell’arte e nello specifico della musica? Qual è stata la differenza nell’incontrare i giovani musicisti russi del Conservatorio di San Pietroburgo, con i giovani musicisti siciliani?
Credo che il miglior consiglio che posso dare è quello di dedicarsi seriamente e con profonda umiltà allo studio della musica cercando nello stesso tempo di capire quali sono le proprie effettive capacità, inclinazioni e talenti. Una volta individuati bisogna tracciarsi una strada, un percorso professionale e artistico più consone possibile alle proprie caratteristiche. Credo che l'ambiente musicale russo abbia caratteristiche diverse da quello italiano, ma i giovani sono uguali dappertutto avendo gli stessi sogni, energie e voglia di fare bene.
Che cosa ha significato e cosa continua a significare per Lei la Russia e San Pietroburgo, quale può essere il maggior legame e quale invece la maggiore diversità tra i due paesi (Russia e Italia)?
Il maggior legame: una sorta di attrazione e simpatia reciproca che razionalmente è difficile a spiegarsi. La maggiore diversità: beh, la mentalità e il modo di approcciarsi alle cose, ma questo mi pare pure abbastanza ovvio. A San Pietroburgo ho trovato tanta ospitalità, stima e rispetto da parte dei miei colleghi musicisti russi ed è stato molto bello potere suonare insieme e fare delle cose insieme. Stimo moltissimo l'impegno e la serietà con cui fanno arte e musica. Per me San Pietroburgo significa interessanti prospettive future di scambi e collaborazioni artistico-musicali. Poi la città è bellissima e, a mio giudizio, si mangia pure bene!