Buongiorno Maestro, lei è appena stato protagonista di un tour qui in Russia di 34 concerti con la nuovissima CONCORD ORCHESTRA; il repertorio è stato quello della più famosa musica rock di autori come i Queen, Led Zeppelin, Rolling Stones, Gun’s and Roses, Metallica… quali sono stati i momenti più toccanti del tour?
La poetica e il canto del flauto nell’arrangiamento di “November Rain” dei Guns n’Roses, la forza ritmica in “Smells like teen spirits” dei Nirvana, soprattutto quando durante il bis tutta l’orchestra si alzava in piedi e ballava al ritmo del rock!
Poi sempre alla fine del concerto, quando spesso regalavano mazzi di fiori, cioccolatini, matrioshke, pupazzetti, quando chiedevano l'autografo, di scrivere delle dediche, di fare dei “selfie” o delle foto insieme, quando rientrando in camerino mi cercavano con lo sguardo dicendo “GRAZIE”, felici di aver potuto ricordare una parola di lingua italiana. In alcuni casi, abbracciavano anche; capitavano bambini, ma anche signore, nonne e bellissime ragazze! Con gli uomini invece, una forte stretta di mano!
Qual è stata la particolarità di questo progetto?
Aver proposto i propri arrangiamenti di celebri musiche rock, arrangiamenti appositamente fatti per un’orchestra sinfonica con gruppo rock (chitarra e basso elettrici, batteria e keyboard), senza cantanti.
Maestro, lei è di Milano ed è diventato direttore d'orchestra ma avrebbe però forse voluto fare qualcos’altro nella vita?
Nella mia famiglia, sia da parte di mio padre che da parte di mia madre ci sono stati molti importanti artisti (direttore d’orchestra, violinista, violoncellista, pianisti, arpiste, cantanti…) ma anche giuristi, avvocati, letterati, medici e imprenditori. Sento che essere artista è la mia vocazione e la mia natura tuttavia in alternativa, avrei potuto forse fare il medico oppure mi sarebbe piaciuto diventare sportivo in particolare alpinista o velista.
Lei è anche stato parecchie volte in America: ci dica le differenze più importanti tra USA e Russia dal punto di vista del suo mestiere.
La prima volta sono venuto in Russia nel 2000 in occasione di un viaggio turistico; in America invece nel 2004 per un corso di perfezionamento. Da allora ho sempre viaggiato costantemente e spesso in questi due grandi paesi che quindi oltre all’ Italia – terra natia, mi sono particolarmente vicini. L’America e l’Inghilterra detengono il business della musica mondiale e questo fatto è principalmente dovuto ad una capacità organizzativa eccellente, presente in organizzazioni professionali così come spesso anche in piccole associazioni amatoriali.
Rispondendo alla domanda, direi che queste possono essere le differenze più evidenti e palesi: in Russia si vive molto l’emotività, il momento, l’ispirazione, spesso con un certo senso di fatalismo. Una caratteristica fondamentale è inoltre il generale rispetto della tradizione e il comune orgoglioso senso di appartenenza ad un grande popolo con una grande storia.
In America c’è sempre una grande attenzione alla preparazione tecnica, alla comunicazione e all’immagine; il contatto con il pubblico è sempre studiato e monitorato. La tradizione è l’innovazione, fondata su una forte sicurezza individuale.
Ci racconti un po’ che sensazioni ha provato nelle città russe che ha visitato: c'è qualche differenza tra il pubblico delle grandi città e quello delle città più piccole russe?
Tra la campagna e la città ci sono enormi differenze; in alcuni casi è curioso notare come la vita e la mentalità, a parte qualche cellulare e forno a microonde, pare sia rimasta immutata a quella di decenni fa. Le città di periferia cercano di offrire ai giovani, possibilità come le due principali megalopoli di Mosca e San Pietroburgo. A volte ci riescono ma spesso subiscono invece migrazioni verso queste grandi città e quindi uno spopolamento delle periferie e delle campagne.
Nei teatri si nota sempre un grande fermento di attività locali e di artisti principalmente di Mosca e San Pietroburgo impegnati nei loro tour per la Russia; rarissimamente, artisti stranieri. In alcuni casi ho avuto il piacere di scoprire teatri nuovissimi dotati di ogni recente attrezzatura tecnica, altri dove invece con grande stupore, perfettamente conservanti e funzionanti, apparecchiature di circa 40/50 anni.
Nel nostro tour, ogni concerto, ogni giorno abbiamo avuto un pubblico caloroso e accogliente, che ha amato la musica proposta. La sensazione più particolare l’ho avuta al concerto nella Sala Grande del Cremlino a Mosca, una sala da 6000 posti, al nostro concerto tutto esaurito; senti l’ applauso che arriva da lontano, l'afflato profondo e caldo.
Imprevisti? Cose“esotiche”?
Abbiamo viaggiato in pullman, per 34 giorni di fila, in 34 città diverse, per 34 concerti, per 35.000 spettatori, percorrendo circa 12000 Km; su strade coperte di neve, alcune ghiacciate, altre piene di buche per decine e decine di chilometri, strade che alla fine hanno devastato l’impianto elettrico del pullman, più volte fermo per manutenzione; ricordo chiaramente un tardo pomeriggio, al tramonto con il cielo stranamente infuocato, fermi e all’orizzonte lontano le ciminiere fumanti della città di Izhevsk.
Ho visto città industriali costruite da enormi quartieri dormitori fatti di palazzi altissimi contenenti ciascuno centinaia e centinaia di appartamenti, piccoli villaggi rurali di campagna semiabbandonati con solo case in legno abitati da qualche vecchio. Ho visto il Volga, il grande fiume che rende le sue città centri pulsanti di vita e commercio.
Ogni giorno ho provato il mangiare tipico delle mense: 1 bicchiere di mors, insalata fresca, zuppa, carne con patate; alcuni alberghi di lusso, dotati di bagno con jacuzzi, altri con bagno segreto, nascosto dentro l’anta di un’armadio.
Ho incontrato la statua di Lenin nel foyer e sulla scena di qualche teatro e spesso nel centro di grandi piazze. Qualche bufera di neve, spesso nevicate, soste in "autogrill" in mezzo a foreste di neve, a degustare in maglietta e con immenso piacere "un gelato al cioccolato" all'aperto, tra folate di vento ghiacciato.
Questo tour aprirà diversi scenari nel suo futuro: che cosa ha ora in programma?
Essere direttore artistico e direttore principale di una nuova orchestra, la CONCORD ORCHESTRA è sicuramente un’occasione importante e particolarmente significativa sia dal punto di vista umano che professionale. Quest’anno abbiamo iniziato a fine ottobre con una fantastica tournée dedicata alla musica rock mentre a dicembre abbiamo realizzato con successo una serie di spettacoli dedicati alla festa del nuovo anno con la musica di Strauss.
A febbraio è prevista una produzione dedicata ai tanghi argentini, poi a marzo avremo uno spettacolo per commemorare il regista Hitchcock con le musiche della compositrice italiana Rossella Spinosa, poi Riccardo Fogli e Maurizio Fabrizio – leggende della musica pop italiana –, e infine ancora rock con un nuovo travolgente spettacolo.
Questo il link della CONCORD ORCHESTRA: https://vk.com/concord_orchestra.