San Pietroburgo, fino al 1991 chiamata Leningrado, è stata per lungo tempo la capitale russa del rock, punto di riferimento e luogo di avanguardie musicali dando vita a gruppi musicali che sono rimasti nella storia di questo genere.

A tutti gli interessati, SPB24 propone una piccola storia del rock russo evidenziando le tappe principali della sua evoluzione ed i nomi degli artisti e delle band che hanno rappresentato i caposaldi nel periodo dell’URSS ed in quello successivo della Federazione Russia: Sokol, Skify, Veselye Rebjata, i più recenti Akvarium, Kino, DDT o Alisa sono un must per tutti coloro che vogliono saperne di più sulla storia russa degli ultimi cinquant’anni. Accanto alla traslitterazione in caratteri latini riportiamo anche i nomi originali per tutti coloro che volessero effettuare una ricerca più approfondita.

Troppe di queste canzoni si sono scolpite nelle abitudini dei russi e vengono costantemente cantate o riproposte ad ogni festa: fanno parte di questa cultura in quanto rispecchiano gioie, dolori, timori e grandezze di questo popolo.    

Questo video è del gruppo Chaif, il cui nome è una sorta di fusione tra le parole russe "kaif" (sballo) e "chaj" (te, che presso i russi è molto diffuso). Il titolo della canzone in italiano è "Ahi, ahi, nessuno sentirà":  

Gli anni ‘60

Esattamente come nel resto dell’occidente, il rock è apparso in Russia, all’epoca chiamata URSS, negli anni ’60: infatti, i primi gruppi beat si sono formati proprio in quel periodo e proponevano cover delle hit europee o americane. La storia del rock russo può essere divisa in due “ondate” e gli anni ’60 rappresentano il primo momento di splendore di questo genere.

La prima canzone rock in lingua russa risale al 1965 e fu opera del gruppo chiamato Sokol («Сокол»), collettivo storico ispirato ai primi gruppi hippies di Mosca che, nonostante non fossero visti di buon occhio, si andavano formando nella capitale: la canzone si chiamava «Il sole sopra noi» («Солнце над нами») ed in brevissimo tempo divenne bandiera del movimento in espansione.

Altri gruppi di successo nel decennio furono gli Skify («Скифы»), gli Argonavty («Аргонавты»), i Sokol («Сокол»), gli Skomorokhi («Cкоморохи»). Recentemente, all'inizio degli anni 2000 i membri del gruppo Skify incisero quei pezzi che non avevano potuto incidere all'epoca e questo dà l'idea dell'ottimo livello del rock russo degli anni '60: le moderne sonorità di quelle canzoni potranno essere apprezzate non solo dai conoscitori della lingua russa, ma da tutti gli amanti della musica in generale, grazie agli originali effetti sonori ed alla qualità del suono.

Gli anni '60 erano il periodo dei Beatles, passione ai limiti dell'idolatria che inevitabilmente approdò anche nell'URSS. Quasi in ogni scuola venivano fondate delle tribute band in onore dei ragazzi di Liverpool ed alcune di queste divennero col tempo tra i più autorevoli esponendi della musica russa: ricordiamo, tra i tanti, i Rubinovaja Ataka («Рубиновая атака»), gli Udachnoe priobretenie («Удачное приобретение»), i Mashina Vremeni («Машина времени»).

Si dice che con l'inizio degli anni '70 scemi anche il primo momento di splendore della musica rock: l'apoteosi avvenne in corrispondenza con il festival Erevanskij, che si svolse annualmente dal 1968 al 1972 e che attirò sui propri palchi i più importanti gruppi dell'epoca.

Questo è un video del gruppo Sokol, dal titolo in italiano: "il sole sopra noi": 

 

Gli anni '70

In questo periodo il rock aveva una funzione sociale completamente diversa da quella che ha oggi: era una forma di protesta, di adesione a modelli di vita alternativi, di distacco dalle imposizioni del regime. Infatti, accanto ai nomi sopracitatti, v'era la cosiddetta VIA (in russo «ВИА», ovvero Ensemble vocale e strumentale»), la schiera dei gruppi musicali sovietici riconosciuti ed approvati dal regime, come per esempio i Veselye rebjata («Веселые ребятя»), gli Zvety («Цветы»), i Golubye Gitary («Голубые гитары»).

Questi ultimi erano famosissimi all'epoca e non stupisce il fatto che le stelle della musica di quel periodo facessero parte di questi gruppi. Nonostante tutto, all’inizio degli anni ’70 uscirono diverse cover dei Beatles e più o meno tutti i gruppi che si esibivano proponevano una parte delle canzoni della band inglese.

La sala concerti più conosciuta degli anni ’70 era indubbiamente il DK Energetik di Mosca. In questo periodo molti erano i dischi registrati dal vivo (si preferiva il live allo studio) e tantissimi erano i cosiddetti “sotto banco”: riproduzioni musicali fatte su dischi di autori non autorizzati, come i jazzisti americani, e non consentive dal governo. Tra i più famosi gruppi dell’epoca ricordiamo i Rubinovaja Ataka («Рубиновая атака»), gli Udachnoe Priobretenie («Удачное приобретение»), i Mashina Vremeni («Машина Времени»), i Visokosnoe Leto («Високосное Лето»), gli Avtograf («Автограф»), i Voskresenje («Воскресение») ed i gruppi di Leningrado come i Mify («Мифы»), i Rossjane («Россияне»), i Sankt Peterburg («Санкт-Петербург»).

Ogni epoca ha una proria tonalità, e quella degli anni '70 era rappresentata dalla grinta sul palco e dalle grandi performance dal vivo, con un inevitabile utilizzo di basi elettroniche e pochissima acustica. Da qui la tipica sonorità anni '70 che si percepisce se si ascoltano i dischi dei gruppi dell'epoca. Fanno eccezione i Mashina Vremeni, gli Olovjannye Soldatiki e Voskresenje, tutti gruppi che traevano la loro ispirazione agli anni '60.

Il gruppo rock "Mashina vremeni" (ovvero "macchina del tempo" in italiano) in una canzone del 1980:

Gli anni '80

Tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 nell'Unione Sovietica si era formato un vero e proprio movimento rock che iniziava a sopravvivere anche senza l'aiuto del potere. Nel 1981 aprì il rock club Leningradskij, il primo centro concerti dedicato al rock dell'URSS. Grazie a questi club, i gruppi potevano incidere legalmente i propri dischi ed esibirsi nei concerti, allo stesso tempo le istituzioni potevano controllare quello che stava accadendo tra i giovani.

In questo periodo veniva condotto il primo rock festival, chiamato Tbilisi-80: qualche gruppo venne anche chiamato ad esibirsi in radio ed in televisione grazie al programma specializzato «Musikal'nyj ring». Questa sorta di «disgelo» tra mondo del rock ed istituzioni diede vita a quello che può essere rappresentata come la seconda età dell'oro del rock russo. Tra i gruppi più apprezzati, vi furono i New Wave («Нью-Вейв»), i Kino («Кино»), gli Alisa («Алиса»), gli Obermaneken («Оберманекен»), gli Strannye Igry («Странные Игры»).

Eppure anche negli ’80 vi fu un periodo di estrama difficoltà per il rock: tra il 1983 ed il 1985, su iniziativa del politico K. U. Chernenko, iniziò un periodo di persecuzione ai danni dei gruppi indipendenti e l’organizzazione di concerti senza le dovute approvazioni poteva comportare il rischio di galera. Infatti, fu proprio a metà degli anni ’80 che alcuni tra i più importanti gruppi subirono le conseguenze negative di questo atteggiamento repressivo: alcuni dei membri dei Voskresenje («Воскресение»), Bravo («Браво»), Korrozja Metalla («Коррозия Металла») vennero arrestati addirittura interrompendo i concerti in corso.

Nel 1985 aprì il primo laboratorio moscovita dedicato al rock («Московская рок-лаборатория») che permetteva ai gruppi della capitale di esibirsi in piena legalità. Nel 1985, all’inizio della perestrojka e della glasnost’, i gruppi più famosi furono Nautilus Pompilius («Наутилус Помпилиус»), Zoopark («Зоопарк»), Brigada S. («Бригада С.»).

E’ possibile, invece, paragonare la situazione del rock russo degli anni ’80 con quello europeo degli ultimi anni ’60: lentamente si è formata una cultura rock, apparvero gruppi molto importanti, si formarono delle figure specializzate che scrivevano di rock, quali Artemij Trojzkij (Артемий Троицкий), Aleksandr Zhitinksij (Александр Житинский), vi furono grandi festival rock che attiravano tantissime persone, quali Lituanika («Литуаника») dal 1985 al 1989 oppure Podol’sk («Подольск») nel 1987.

Questo video è un must: è il rifacimento moderno da parte di Zdob Shi Zdub di una canzone storica dei Kino, dal titolo in italiano "Abbiamo visto la notte" che racconta di una delle tante nottate passate tra sballo e divertimento:

I gruppi di Leningrado

La città di Leningrado, insieme a Mosca e ad Yekaterinburg, fu uno dei centri del rock russo degli anni ’80. Nel 1981, come dettò, venne formato il Rock Club di Leningrado, nel quale si esibirono gruppi del calibro di Akvarium («Аквариум») di Boris Grevenshikov, gli Avtomaticheskie Udovletvoriteli («Автоматические удовлетворители») di Andrej «Svin» Panov, gli Zoopark («Зоопарк») di Mike Naumenko, i Mify («Мифы»), i Brigadnyj podrjad («Бригадный подряд») di Nikolaj Mikhajlov.

Particolarmente famosi furono i gruppi Kino («Кино») di Viktor Zoj, Alisa («Алиса») di Konstantin Kinchev e i DDT («ДДТ»), fondati nel 1980 ad Ufa da Juryij Shevchuk. Tra gli altri, ricordiamo anche Televisor («Телевизор») di Mikhajl Borzykin, gli Obermaneken («Оберманекен») di Anzhej Zakharishev fon Braush, i Nol’ («Ноль») di Feder Chistjakov ed il cantautore rock Aleksandr Bashlachev.

Questo è il gruppo storico dei DDT, nato nell'URSS, in una famosissima canzone dell'epoca che si intitola proprio "Nati nell'Unione Sovietica":

La fine degli anni ’80 e l’inizio dei ‘90

La fine degli anni ’80 ha decretato l’istituzionalizzazione del genere rock nell’Unione Sovietica e vennero girati dei film rappresentativi: Bzlomshik («Взломщик») nel 1986 con Kostantin Kinchevjy, Igla («Игла») nel 1988 con Viktor Zoj, Assa («Асса») nel 1987 con gli Akvarium ed altri, Taksi-Blues («Такси-блюз») del 1989 con Petr Mamonov, ed anche il cortometraggio Ya-ha («Йя-хха») con la partecipazione di diversi rockers.

Questo fu un periodo dove vennero alla luce nuovi gruppi e per loro la strada fu aperta, senza i particolari rischi che conobbero le generazioni precedenti. Emergono gli Agatha Christie («Агата Кристи») che propongono un post punk con elementi di gotic metal e all'inizio degli anni '90 diventano il gruppo più famoso della Russia. Tra gli altri gruppi ad acquisire prestigio presso i giovani, ricordiamo gli Smyslovye galluzinatzii («Смысловые галлюцинации»), i Va-bank’ («Ва-БанкЪ»), il gruppo strumentale dei Nol’ («Ноль»).

E’ dovere sottolineare come l’istituzionalizzazione del rock alla fine degli anni ’80 ne mutò radicalmente il significato e quello che rappresentava per gli adepti: se prima era una forma di protesta contro il regime, con la legalizzazione ed accettazione dello stesso divenne parte della cultura russa, integrato con lo show business, del quale iniziò a seguire tutte le regole. Il che mise nelle condizioni manager e gruppi di radunare ampie folle e di creare quel rito di massa che è il concerto nell’epoca della post-modernità. Proprio in questo periodo, tuttavia, si sciolsero a causa della morte dei fondatori, di trasferimento all’estero da parte dei membri o per aver esaurito il desiderio di continuare a collaborare: Avtograf, Kino, Nautilus Pompilius, Gorky Park, Zoopark, Sekret, Cruise, Dialog.

Il rock aggressivo e carismatico degli Agatha Christie con la canzone "Cardiopalma":

Gli anni ’90

Dal punto di vista delle sonorità, il rock russo degli anni ’90 si avvicina sensibilmente alla musica di stampo occidentale, che possiamo definire come rock-pop o brit-pop. In questo periodo diversi gruppi ripubblicano i vecchi album, un tempo considerati samizdat’, ovvero di contrabbando o non approvati dal regime. L’azienda “Moros Records” ha stampato una serie di album chiamati “Le leggende del rock russo”, nei quali sono uscite delle retrospettive di album della maggior parte dei gruppi rock degli anni dell’URSS.

I mezzi di comunicazione di massa hanno acquisito importanza in quella che nel frattempo era diventata una vera e propria industria del rock. Sebbene la maggior parte di canali televisivi e stazioni radio quasi ignorassero i gruppi rock, negli anni ’90 e nel decennio successivo appaiono dei canali specializzati in musica. Si tratta della stazione radiofonica Nostra radio («Наше радио») e dei canali televisivi A-One, O2TV, Radio Maximum e, tra gli altri, del giornale Fuzz.

Sulla scena vi sono ora nuovi gruppi, tra i tantissimi che costantemente si formano, di genere punk o grance come: Korol’ i Shut («Король и Шут»), Lumen («Лумен»), Pilot («Пилот»), Naif («Наив»), Tarakany! («Тараканы!»), 7 rasa («7 раса»), Nebo zdes’ («Небо здесь»), Khugo-Ugo («Хуго-Уго»), i brit-pop Mumih Troll («Мумий Тролль»), Spleen («Сплин»), Zemfira («Земфира»), Masha e Medvedi («Маша и Медведи»), Chicherina («Чичерина»), Tanzy Minus («Танцы Минус»).

La parte heavy del rock si rafforza con il materializzarsi di gruppi power e sympho-metal del calibro di Epidemia («Эпидемия»), Catharsis, Mechanical Poet. Sono poi apparsi dei gruppi dalla matrice commediante e leggera, come: Zhuki («Жуки»), Mango-Mango («Манго-Манго), Zapreshennye Barabanshiki («Запрещенные Барабанщики»), Neshastnyj Sluchaj («Несчастный случай»). Il folk-rock si è sviluppato, da un lato, avvicinandosi alle canzoni della tradizione dei menestrelli, come i Melniza («Мельница»), The Dartz, Theodor Bastard, dall’altro lato al cosiddetto folk rock, come i Nasledie vagantov («Наследие Вагантов»), Troll gnet el’ («Тролль гнет ель»), White Owl, Tintal.

Questa è una performance del gruppo folk-rock Melniza, che in russo significa "mulino", con la canzone "Nastro nei capelli":