Passeggiando per strada in Russia capita a tutti di pensare: “ma guarda un po’ che strano…” per scoprire poi che quello è un atteggiamento ripetuto da tantissime persone. Paese che vai, usanze che trovi, recitava il saggio: ecco una raccolta di abitudini russe di fronte alle quali noi italiani restiamo sempre sorpresi.

1. vestirsi da modella per andare al supermercato e non solo: è una delle abitudini che più saltano all’occhio. Alle russe piace essere curate in tutte le situazioni della vita quotidiana, non solo durante le cene di gala o in qualche ristorante al sabato sera.  

Ragazze militari russe a San Pietroburgo

2. togliersi le scarpe quando si entra in casa. Se in Italia entriamo a casa di persone con le quali non abbiamo confidenza e subito ci togliamo le scarpe siamo dei gran maleducati ma in Russia è esattamente l’opposto. Quando entriamo in casa di qualcuno la prima cosa da fare è togliersi le scarpe: è una buona abitudine che aiuta a mantenere la casa pulita.

3. rispondere sinceramente alla domanda “come stai?”. I russi spesso dicono che noi europei siamo falsi e gli americani ancor di più. Alla domanda “come va?” rispondiamo sorridendo “benissimo” come se avessimo vinto la lotteria ma sappiamo tutti che non è vero. I russi, soprattutto con un’età sopra i 30 anni, non amano questo teatrino di emozioni false e sono portati a rispondere onestamente: se gli va male, non aspettatevi grandi sorrisi e pacche sulle spalle.

4. amano i regali. In ufficio, in famiglia o in altre situazioni i russi amano dare e ricevere regali, molto più di quanto non facciamo noi italiani. Non è necessario spendere molto: il regalo è un pensiero che dedichiamo all’altra persona.

5. amano i fiori. A noi sembra un’abitudine un po’ retrò ma ricordatevi che è sempre bello ricevere dei fiori in regalo: a San Pietroburgo, non a caso, ci sono fiorerie che lavorano 24 ore su 24. E spesso si vedono uomini all’uscita della metropolitana in attesa della loro amata con un bel bouquet di fiori…

6. salutare con una stretta di mano. E’ stato scioccante per me la prima volta vedere due ragazzi che si sono incrociati per strada, si sono velocemente stretti la mano senza nemmeno guardarsi o proferir parola: tra uomini si fa così. Mai dare la mano ad una donna: non è buona educazione russa.

La vita in una komunalka a San Pietroburgo

7. mettere giù il telefono senza salutarsi. Un’altra abitudine particolare: tantissime conversazioni al telefono terminano senza l’usuale “grazie e a risentirci”. Se le persone hanno finito di parlare uno dei due può mettere giù il telefono senza congedarsi. Allo stesso modo quando ci si telefona spesso non si domanda “come va?” ma si va dritti al dunque.

8. la bottiglia vuota sul pavimento. Surreale, ma è così e l’abbiamo addirittura visto fare in qualche ristorante… E’ tradizione che una bottiglia vuota non debba stare sulla tavola e vada appoggiata sul pavimento vicino ad una gamba del tavolo.

9. non si fischia in casa perché porta sfortuna. Se in Italia il fischiettio è simbolo di buon umore, in Russia è diverso: non li si sente mai fischiare, ne all’aperto ne in casa.

10. non si apre l’ombrello in casa: porta pioggia. Quante volte siamo costretti ad aprirlo a San Pietroburgo, città estremamente piovosa, ma guardatevi bene dal farlo in casa.

11. lunghissimi brindisi e infiniti auguri: quando i russi bevono a turno si alzano in pieni e uno di loro fa un brindisi, che non significa semplicemente dire “alla salute” come accadrebbe in Italia. La persona parla dei conoscenti, specifica ciò che vuole augurare e lo fa con dovizia di particolari. Il brindisi, infatti, è un rituale a calici alzati che può durare anche due o tre minuti prima di concludersi e permettere ai presenti di bere.

12. riposarsi un attimo prima di un viaggio. E quando diciamo “un attimo” intendiamo… un vero attimo. E’ abitudine di tanti russi quella di sedersi per qualche secondo prima di partire e lasciare l’appartamento: un gesto simpatico e scaramantico.

Il Capodanno in Russia è più importante del Natale

13. vivere con genitori, zii o parenti tutti nello stesso appartamento. La forma della “komunalka” è nata nel periodo sovietico: ogni famiglia affittava una stanza all’interno di un appartamento con 3, 4 o anche più stanze, con un bagno e una cucina in condivisione. Si è sviluppata nel tempo fino a diventare una delle forme sociali della vita in Russia anche se tanti la rifiutato perché l’assenza di privacy diventa stressante nel tempo.

14. festeggiare il Capodanno più del Natale: è la notte del 31 dicembre la vera, grande festa per i russi, tutti incollati a mezzanotte per sentire il discorso del presidente del paese. Il Natale ortodosso, che cade il 6 gennaio, è invece una festività di secondaria importanza.

15. il fazzoletto in testa alle donne, anche giovanissime: da noi è un’abitudine legata ai vecchi tempi, le russe lo fanno abitualmente e con un effetto piacevole.

16. preparare cibo extra in previsione che possano passare degli amici a trovarci.

17. citare i vecchi film o cartoni animati: si sentono in tantissime conversazioni frasi appartenenti ai vecchi classici della cinematografia russa.

18. diventare amici all’improvviso: talvolta bastano poche parole, magari accompagnate da una buona birra, per far scaturire un’amicizia che dura nel tempo. In Italia in tantissimi ristoranti o locali è quasi disprezzato chi dialoga con sconosciuti, in Russia è la normalità.

19. considerare la pasta non un primo piatto ma un contorno: ebbene sì, spesso e volentieri ai russi che hanno poca esperienza con la cucina italiana è necessario spiegare che cosa significa la pasta per noi.

20. camminare con i sacchetti della spesa con all’interno oggetti personali: lo fanno soprattutto lo donne ed è un’abitudine tipicamente russa.

21. aprire la portiera dell’auto in segno di cortesia: quando si sale in taxi con una donna è necessario aprire la portiera, darle precedenza e poi salire.

Brindisi alla russa

22. bere per divertirsi: per tantissimi giovani non c’è divertimento senza alcool che scorre a fiumi durante le feste e nei weekend.

23. lasciare la mancia del 10%: anche persone non eccessivamente benestanti quando vanno in un caffè o ristorante se si sono trovate bene lasciano la mancia.

24. più libertà sull’età: in tantissimi locali, anche notturni, se prendete la persona più giovane e quella più grande vi accorgerete che si va dai 18 ai 60 anni. E senza alcun problema: non c’è preconcetto se un sessantenne si mette a parlare con un ragazzo o una ragazza di diciotto anni. Non volano critiche e paroloni come accadrebbe in Italia; non c’è nemmeno quell’invidia tipica del nostro paese. Ci sono tante coppie miste con una differenza d’età anche di vent’anni in favore di lui o di lei e va bene così.