Io sono un sognatore;
ho vissuto così poco la vita reale che
attimi come questi non posso
non ripeterli nei sogni.

da «Le notti bianche» di F. Dostoevskij

Si ritiene che le notti bianche siano un fenomeno atmosferico peculiare alle zone situate ad alte latitudini e che si caratterizzi nell’assenza dell’oscurità durante le ore notturne: in virtù del fatto che il sole non scende mai sotto l’orizzonte, esso mantiene una luce crepuscolare anche nell’arco di tempo che va dal tramonto all’alba. Eppure questa idea delle notti bianche non rende giustizia all’intensità di un fenomeno assoluto, perché proprio in quel periodo qualcosa di diverso accade.

Le notti bianche a San Pietroburgo

Il Baltico sembra intonare il suo canto teso, sapori primaverili affiorano come profumi estatici, la città viene stravolta da un’atmosfera surreale, tra il mistico e l'irreale: i canali e i lungofiumi, sempre compassati, sembrano sorridere, le guglie dorate che durante l’anno svettano ed orientano i passanti tergiversano, barcollano, assumomo la forma d’un punto interrogativo, lo stesso che si posa sui contorni degli oggetti, sfumati, e sulle mattine che rincorrono le nottate passate all’aperto a passeggiare di fronte alla grande Neva e a veder le navi passare.

I riflessi obliqui dell’acqua – e quanto sa essere ingannevole l’acqua - si rincorrono e cedono spazio a tutto quello che la fantasia ha accumulato durante i lunghi attriti dell’inverno russo. E le statue dei giardini si fanno più leggere e, con il loro sguardo complice, assistono sornione a questa esplosione ormonale e spirituale, d’una melodia al di sopra del canto, governata da un ritmo oltre qualsiasi regolarità e dinamica. La luce acquista un’intensità inaspettata, gli oggetti mutano, e con essi i sentimenti. Infatti, l’amore è l'unica forma possibile durante il periodo delle notti bianche: come i raggi di sole si distendono sull’acqua di fronte alla fortezza a ridosso della mezzanotte, anche le emozioni e i sentimenti si perdono con l’ambiente, bagnandosi in questa rarefazione lunare che non esiste altrove.

Le notti bianche a San Pietroburgo

E poco importa se verso mezzanotte sale una leggera brezza e, in quelle rare nottate, un’afa meridionale. Il tempo ritorna alla sua essenza primaria, dilatazione dei sensi, allegria di soli acuti, e si entra in quella sostanza dove i sogni non hanno mai inizio, per il semplice motivo che mai hanno avuto fine. E, come diceva Brodskij, durante quelle notti è possibile udire il tintinnio d’un cucchiaino cadere in Finlandia.

ITINERARIO. Vertiginosa può essere una passeggiata verso mezzanotte in un giorno qualsiasi di fine giugno in piena solitudine. Partire dal chiasso della prospettiva Nevskij per poi svoltare al ponte Anichkov e tenere il silenzioso lungofiume fino ai giardini d’Estate, dove intravedrete gruppetti di ragazzi suonare la chitarre e i tantissimi “curiosi di mezzanotte”. Continuare attraversando il campo di Marte per giungere al ponte Trojtskij, di fronte al quale si apre un panorama che non aspetta altro che d’esser contemplato. E da lì, seguire il lungofiume che porta al museo dell’Hermitage, per poi assieparsi a ridosso del ponte Dvortsovyj, dal quale si respira l’anima della finestra sull’Europa

La festa delle vele scarlatte

La festa chiamata Alye Parusa [“Алые паруса“ in russo], o delle vele scarlatte, è una delle magie riservate dall’estate pietroburghese a tutti gli abitanti della città. Così è chiamato, infatti, il ballo di fine anno dedicato a tutti coloro che terminano gli studi superiori. Alye Parusa, storicamente, si festeggiò negli anni dal 1969 al 1979 ed è stata riabilitata solo nel 2005, ma è diventata una delle feste chiave dell’anno a tal punto che agli stessi pietroburghesi pare che questa festa sia sempre esistita.

La festa Alye Parusa a San Pietroburgo durante le notti bianche

La festa delle vele rosse si festeggia la notte tra il 18 e il 19 giugno: attorno alle 23 e 20 minuti fa il suo ingresso sulla grande Neva la leggendaria imbarcazione che trasforma l’usuale panorama in qualcosa di fiabesco, romantico e allegro allo stesso tempo.

Lo stesso Pietro Il Grande, che fondò la sua San Pietroburgo (all’epoca chiamata Pietrogrado) proprio nel mese di maggio, sembra sia stato stregato da una di queste notti infinite, sconosciute in tutte le altre città della Russia. E, a distanza di più di trecento anni, non possiamo che confermare la bellezza d’un luogo che, per le sue condizioni atmosferiche e psicologiche, sa essere unico al mondo, sia d’inverno che d’estate.


Tecnicamente

Tecnicamente le «notti bianche» sono quel particolare fenomeno atmosferico dovuto alla particolare posizione geografica della città di San Pietroburgo, collocata al 60° parallelo nord, in virtù del quale il buoi serale sembra non arrivare mai, il giorno si spegne in uno spettro di colori chiarissimi e l'alba lo rincorre non lasciando il tempo alla notte di arrivare.

Le notti bianche a San Pietroburgo

La stessa per cui i pietroburghesi sanno perdonare le rigide giornate invernali. Alle undici e mezza di sera è possibile vedere il tramonto, che lascia spazio, nel periodo di massima estensione, ad un paio d'ore di scuro, dove però una parte del cielo è sempre illuminata.

Le notti bianche a San Pietroburgo si manifestano da fine maggio fino all'inizio di luglio (circa 50 giorni in totale) vivendo la propria apoteosi il 21 giugno, allorchè il giorno dura quasi 18 ore, dalle 4:30 alle 22:00. San Pietroburgo è la sola metropoli al mondo in cui tale fenomeno si manifesta ogni estate.

Da questo fenomeno l'accezione di "notti bianche" come periodo in cui i negozi di un centro storico sono aperti anche la notte per dare la possibilità ai clienti di godere del centro e allo stesso tempo di fare shopping. 

FILMOGRAFIA e LETTERATURA LEGATE ALLE NOTTI BIANCHE
* Le notti bianche sono un fenomeno atmosferico tipito di tutte le aree poste ad alte latitudini;
* Le notti bianche” sono un celebre romanzo di Fedor Dostoevskij, realizzato nel 1848 agli albori della sua carriera di scrittore, ambientato nel periodo delle notti bianche a San Pietroburgo;
* Le notti bianche” sono anche un film del regista italiano Luchino Visconti, con protagonista Marcello Mastroianni, realizzato nel 1957;
Le notti bianche” sono uno sceneggiato televisivo ad opera del regista Vittorio Cottafavi, tratto dall’omonimo romanzo di Dostoevskij e realizzato nel 1962, con la partecipazione di Monica Vitti, Ottavia Piccolo, Marcello Tusco;
* Le notti bianche sono anche un’iniziativa culturale alla quale hanno aderito città grandi e piccole in tutto il mondo, con la caratteristica di proporre eventi culturali e di portare l’orario di chiusura dei negozi commerciali alla tarda serata.