L’oscura città sul fiume severo
è stata la mia beata culla,
è stata il sontuoso letto nuziale,
su cui reggevano ghirlande
i tuoi giovani serafini, –
città, amata con mesto amore. 

Anna Achmatova, 1914


La vita metropolitana d'una città che supera, compresi i non residenti, i 5 milioni di persone presenta dei risvolti poco piacevoli, specialmente in alcune ore del giorno feriale: la metropolitana trabocca di persone indifferenti e fuggevoli, le prospettive ad otto corsie si ingorgano di auto e mezzi pubblici, uno stress lentamente affiora in superficie alla fine della giornata lavorativa e raggiunge il suo picco proprio in mezzo alla folla metropolitana. E' da queste situazioni che nasce l'esigenza di una ritirata, anche momentanea, d'un respiro, d'un battito che riporti ad una dimensione più umana.

Matrimonio sui tetti di San Pietroburgo

Le passeggiate sui tetti sono una componente d'una subcultura metropolitana che trova in una via di fuga la propria identità contro l'alienazione della big city life. Queste escursioni in altezza sono praticate in tutta la Russia ma San Pietroburgo è indubbiamente la città che più si presta a tali virtuosismi: la struttura della città progettata a tavolino ai tempi di Pietro I, intervallata da grandi prospettive e da palazzi tra loro collegati, favorisce questo genere di passatempo alternativo. 

Ma una volta giunti in un tetto, che cosa succede esattamente? Il rumore del traffico si allontana sullo sfondo, ci si abbandona ad una birra o ad un sigaro, ci si sente per qualche ora scampati all’orizzontalità ossessiva della vita metropolitana e ci si lascia andare a confidenze o semplicemente ad una quieta percezione della città dall’alto. Sicuramente da alcune particolari location si possono scorgere le meraviglie delle bellezze architettoniche pietroburghesi, ma non è questa la priorità degli amanti del genere, quanto ritagliarsi uno spazio di meritata solitudine nel caos della modernità sfrenata e degli imperativi tecnologici.

A veder le navi passare: l'alba dai tetti di San Pietroburgo

A San Pietroburgo, anche se raramente pubblicizzati a stranieri, si organizzano delle vere e proprie escursioni turistiche sui tetti, con tanto di listino prezzi e di guide specializzate. Addirittura si svolgono delle photosession per tutti coloro che vogliono vedersi immortalati in uno degli ambienti più pietroburghesi che esistano. Infine, per gli amanti del bon vivre, si organizzano anche delle cene sui tetti, all’insegna d’un romanticismo sub-metropolitano che coniuga armonicamente i tratti del sacro e del profano.


LA CULTURA DELLE PASSEGGIATE SUI TETTI

Le passeggiate sui tetti nascono come forma di creatività metropolitana ed appropriazione romantica di uno spazio solitamente inutilizzato. Quest’attività non va necessariamente associata al mondo rapper o degli writers, infatti noterete che a San Pietroburgo vi sono dei murales, ma allo stesso tempo questa pratica non è così diffusa come in Europa.

In Russia, gli amanti dei tetti vengono chiamati: ruferi (come si può intuire, dall’inglese, “roof”, «руферы» in russo), krishery (dalla parola «крыша» che significa tetto), kryshnanty (variante della precedente), e così via.

Questo è uno dei tetti più famosi: situato in Petrogradskaya sulla piazza Tolstoj

A Mosca la maggior parte dei tetti venne chiusa alla fine degli anni ’90, quando divennero un luogo di rifugio per senzatetto, tossicodipendenti che accedevano regolarmente alle soffitte e rubavano le antenne poste nei tetti per poi rivenderle per pochi soldi. Nella maggior parte dei tetti moscoviti è possibile accedere solo dalle scale di sicurezza, anche se può capitare che qualcuno riesca ad aprire il lucchetto che blocca la porta che dà sul tetto.

Probabilmente il tetto più famoso di San Pietroburgo è quello che si trova vicino alla stazione della metropolitana Petrogradskaja sulla piazza dedicata a Lev Tolstoj, la cui foto è proprio sopra questo testo. Da questo tetto, si dice, inizia la “carriera” di tutti gli amanti del genere. Un altro tetto celebre è la casa con l’arco di via Pestelja, vicino al canale Fontanka ed ai giardini d’Estate, famoso per la centralità e la vicinanza a luoghi di grandissimo interesse.

Un tempo, i tetti erano il luogo nel quale i pietroburghesi amano guardare i fuochi d’artificio, spettacolo offerto dal comune di San Pietroburgo in onore delle molte feste cittadine, anche se successivamente diventò una pratica di moda presso i giovani. Al giorno d’oggi vengono privilegiati quei tetti che offrono un panorama o un’atmosfera per dare sfogo ai tantissimi temerari fotografi russi, a tal punto da diventare oggetto di molti concorsi fotografici.

San Pietroburgo al tramonto vista dai tetti

Nella primavera del 2010 il salone “Petrograd’” ha organizzato una mostra fotografica dal titolo: “I tetti di San Pietroburgo. Ingresso vietato ai non addetti ai lavori”. Gli organizzatori di questa mostra hanno voluto dare vita ad una nuova direzione artistica dando sfogo a tutti i fotografi amanti del genere. Alla mostra si sono potute ammirare le opere di giovani fotografi pietroburghesi che sono riusciti ad immortalare la bellezza della città in cui vivono da un originale punto di vista.

INFORMAZIONI PRATICHE

Non tutti i tetti sono aperti in quanto all’ultimo piano di ogni edificio, quello che separa la soffitta dal tetto, v’è una porta lucchettata. In ogni caso, succede che costantemente queste porte vengano aperte per i più diversi motivi (tra i quali la necessità di effettuare dei lavori durante il giorno) e, nelle sezioni specializzate dei vari social network, queste informazioni corrono con una certa fretta.

Per chiunque fosse interessato ad emulare i nostri amici russi facendo una passeggiata sui tetti, dobbiamo sottolineare la pericolosità di tali escursioni, essendo questa una pratica tanto diffusa quanto poco istituzionale.

Inoltre, vi consigliamo di rivolgervi a delle persone esperte nel genere, in quanto i cittadini che vivono nello stabile potrebbero non vedere di buon occhio degli estranei che entrano nel loro edificio per recarsi all’ultimo piano.