palazzo anichkov san pietroburgo

Indirizzo:  prospettiva Nevskij, 39
Stazione metro:  Nevskij prospekt, Gostinyj Dvor

Il territorio tra la via Sadovaja e il lungo fiume Fontanka lungo la prospettiva Nevskij all'inizio del XVIII secolo apparteneva ad A. M. Deriev, il primo generale e commissario di polizia della città di San Pietroburgo (Russia). Nel 1723, il commissario fu spedito in esilio ed quella terra venne assegnata al reggimento di Preobrazhersk. Nel 1741 dopo l'avvento al trono, la zarina Elisabetta Petrova diede ordine di costruire il palazzo Anichkov. Il progetto del palazzo appartenne a M. G. Zermov che vi iniziò la costruzione. Nel 1743, dopo la sua morte, la costruzione del palazzo venne assegnata a G. D. Dmitriev e completata in un secondo tempo nel 1754 dal celebre architetto Rastrelli. 

Il palazzo Anichkov, che prese il nome dall’adiacente ponte Anichkov, fu il primo palazzo situato sulla prospettiva Nevskij. Una delle caratteristiche di questo palazzo è che la facciata principale non si affaccia sulla prospettiva Nevskij, ma sul lungofiume Fontanka e al tempo della costruzione il palazzo rappresentava il confine della città (che nel ‘700, lo ricordiamo, aveva il suo centro dalla parte della fortezza dei Santi Pietro e Paolo e nell’isola di Petrogradskaja e solo in un secondo tempo il centro venne spostato nella zona della prospettiva Nevskij). 

Il completamento della costruzione del palazzo avvenne nel 1756. In quel tempo all’imperatrice Elisabetta Petrovna comparve un nuovo favorito, Ivan Shuvalov: come consolazione la Zarina regalò al precedente favorito, Alexey Grigorevich, il palazzo Anichkov. Dopo la morte di Grigorievich, il palazzo passò sotto il possesso del fratello K. G. Razumovskij. Nel 1776 l’imperatrice Ekaterina II acquistò il palazzo da Razumovskij e lo regalò al conte G. A. Potemkij. Per lui il palazzo venne ristrutturato negli anni 1776-1778 su progetto di I. E. Starova. Il conte Potemkij a quel tempo già possedeva il Palazzo di Tauride, pertanto decise di vendere la tenuta al mercante Shemjakin.

Ekaterina II, forse convinta che i regali degli Zar siano cosa preziosa e che non debbano essere sprecati, decise di ricomprare il palazzo per ridarlo nuovamente a Potemkij. Nel 1794 nell’edificio venne situato il Gabinetto dell’Imperatore e il palazzo iniziò ad essere usato come personale ufficio dello Zar.  Negli anni 1803-1805 Quarenghi nel territorio dell’edificio regalato costruì una galleria, che venne ampliata negli anni 1809-1811 su progetto di L. Rusk. Successivamente, nella parte dell’edificio che dà sul lungofiume Fontanka, venne costruita la biblioteca nazionale. Nel 1809 Alessandro I regalò il palazzo a sua sorella, la principessa Ekaterina Pavlovna.

Nel 1817 Alessandro I diede al palazzo Anichkov in dote a suo fratello, il principe Nikolaj Pavlovich, il futuro imperatore Nicola I. Il celebre architetto Karl Rossi, su volere del nuovo proprietario, restaurò il palazzo negli anni dal 1817 al 1820 e rielaborò il giardino. Proprio in questo edificio, durante il regno di Nicola I, venivano organizzati i balli tanto odiati dal poeta Pushkin e tanto amati da sua moglie Natalia Nikolaevna. Dopo la morte di Nicola I negli anni 1855-1860 la tenuta venne divisa tra l’imperatrice Alessandra Fedorovna e il principe Nikolaj Nikolaevich.Dopo la rivoluzione, il palazzo Anichkov venne nazionalizzato e in questo edificio si insediò il Ministero degli Alimenti.

Negli anni 1918-1935 nel palazzo lavorò il museo della città, inteso come di tutte le città, di Mosca e delle altre città della Russia e non solo dell’allora Leningrado. Questo museo venne chiuso nel 1935. Nel 1937, dopo una ristrutturazione, il palazzo Anichkov venne usato come sede per i pionieri, e fu la casa dei pionieri più grande di tutta l’Unione Sovietica. Qui vennero aperti decine e decine di circoli, tra i quali il più importante fu quello di scacchi, frequentato tra gli altri da Viktor Korchnoj, Boris Spasskij, Mark Tajmanov. 

Nel 1990 il palazzo dei pionieri fu rinominato come palazzo della gioventù. 


Cenni storici

* 1756: completata da Rastrelli la costruzione del palazzo Anichkov;
* 1776: l’imperatrice Ekaterina II acquista il palazzo da Razumovskij e lo regala al conte G. A. Potemkij;
* 1776-1778: il palazzo viene ristrutturato su progetto di I. E. Starova;
* 1803-1805: Quarenghi costruisce una galleria;
* 1918-1935: il palazzo lavora come museo della città;
* 1937: dopo una ristrutturazione, il palazzo Anichkov viene usato come sede per i pionieri;
* 1990: il palazzo dei pionieri viene rinominato come palazzo della gioventù.


Come arrivare

Se uscite dalla stazione della metropolitana Nevskij prospekt, girare in direzione di pl. Vosstanja, percorrere qualche centinaia di metri fino ad intravvedere il ponte Anichkov. Prima del ponte, sulla sinistra, si trova il palazzo Anichkov.