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Viaggio a Kaliningrad

La prima settimana di novembre in Russia in genere spesa per fare un piccolo viaggio visto che ci sono le festività per la giornata dell’unificazione, pertanto si è deciso di attraversare i confini della Russia rimanendoci lo stesso dentro. Potrà sembrare contradditorio, ma in realtà non lo è, destinazione Kaliningrad, la città più occidentale della Russia.

La città russa di Kaliningrad

Per chi non lo sapesse Kaliningrad è una città della Russia, la più occidentale di fatto, che si trova nella regione Kaliningradskaja, una parte di Russia “staccata” che si affaccia sempre sul mar Baltico e compresa tra gli stati Lituania e Polonia. La prima settimana di novembre in Russia in genere spesa per fare un piccolo viaggio visto che ci sono le festività per la giornata dell’unificazione, pertanto si è deciso di attraversare i confini della Russia rimanendoci lo stesso dentro. 

Al termine della Seconda Guerra Mondiale la Russia prese questa terra, che originariamente di chiamava Königsberg, a compensazione dei danni subiti dai tedeschi durante il conflitto, a seguito di questa decisione vennero espulsi tutti i tedeschi e fatti migrare russi. Ad oggi la popolazione è di oltre 400000 abitanti, di cui  98% russi. Il passato tedesco è ben visibile agli occhi del turista, perché sono innumerevoli le tracce, soprattutto nell’architettura e nello stile delle case che si differenziano di molto da quelle sovietiche. 

Ad aspettarci all’aeroporto internazionale Khrabrovo  (uno dei più piccoli che abbia mai visto) c’era Katya che ci avrebbe fatto da guida  e ospitato per i nostri 3 giorni di vacanza. Kaliningrad non è una città che colpisce da un punto di vista turistico, ma che può affascinare se la si ascolta nelle storie delle persone che ci vivono e che si sono trovate catapultate da un giorno all’altro in questa “isola russa” sulla terra ferma.

La città russa di Kaliningrad

Dopo poco meno di 30 minuti di auto arriviamo a casa ed è già ora di cena, la tipica cena russa con salmone, insalate russe, bliny, piroghi, cotolette... un tavolo imbandito come pochi ne avevo visti. Iniziamo con i brindisi e parliamo della città, la confrontiamo con San Pietroburgo. Katya ci racconta che la crisi non si sente e che i locali sono sempre pieni, il tenore della vita è abbastanza alto e i costi li scopriamo più bassi rispetto a San Pietroburgo, infatti un viaggio in autobus costa la metà come i taxi che udite udite vengono utilizzati praticamente solo quelli ufficiale che sono tra l’altro dotati di tassamentro, non è pratica diffusa fermare le auto, almeno nel centro. L’economia si basa sull’enorme porto, la produzione di vetture e l’ambra (il 90% di questa pietra arriva infatti da Kaliningrad).

Katya ci racconta degli ottimi rapporti con la confinante Polonia, che per certi versi può essere paragonata alla Finlandia per noi san pietroburghesi, ottimi sono i collegamenti soprattutto con gli autobus e tramite il visto polacco (shengen) le persone possono poi spostarsi in Europa. Ricorda con grande tristezza l’incidente aereo del presidente polacco e di come la città di Kaliningrad sia stata vicina al consolato polacco in questi giorni.

La mattina seguente inizia con un giro alla manifestazione del partito politico “Edinaya Rossiya”, solo due giorni prima a Kaliningrad era venuto il ministro Vladimir Putin Katya lavora nell’amministrazione e pertanto è praticamente “obbligatorio” per lei parteciparvi. Arriviamo alla manifestazione e Katya subito va alla ricerche delle sue colleghe in modo che sia presente nel ricordo di molte persone la sua presenza alla piccola parata composta da gente di tutte le età.

La città russa di Kaliningrad

La giornata prosegue con la visita della cattedrale di Kaliningrad che vanta uno degli organi più grandi d’Europa, è quindi con piacere che assistiamo ad un mini concerto di 30 minuti nella sala abbastanza affollata. Ai lati della cattedrale è possibile trovare anche la tomba  del famoso filoso tedesco Immanuel Kant che ha speso quasi tutta la sua vita nella cittadina ex-tedesca. Poco più in là dalla chiesa è possibile passeggiare sul lungofiume Pregolija dove sono presenti locali e hotel di tutto rispetto, sicuramente una delle più belle zone del centro di Kaliningrad. Katya ci racconta della “Casa dei Soviet” sorta dalle ceneri del Castello di Königsberg distrutto per testimoniare il passaggio della terra da Germania a Russia, attualmente il palazzo (davvero brutto esteticamente) è vuoto in quanto il proprietario straniero che lo ha acquistato non è più tornato in città… Un’altra storia interessata che ascoltiamo è quella che negli anni successivi alle occupazioni sono spesso rinvenuti nei terreni oggetti di qualsiasi tipo: piatti, bicchieri, vestiti, oro, soldi… questo perché i tedeschi prima della repentina espulsione nascosero i loro averi un po ovunque convinti che sarebbero a breve ritornati nella loro terra. 

Kaliningrad è una città di mare e la zona più importante dove andare a trascorrere le vacanze interne o semplicemente per respirare un’aria più pulita è Svetlogorosk che grazie alla spiaggia e alle strutture ricettive (la più importante il 5 stelle Grand Palace Hotel) è in estate presa letteralmente d’assalto. Le bancarelle che vendono souvenir con di ambra non si contano e riempiono tutto il lungofiume, anche nella bassa stagione. Passeggiare tra le vie di Svetlogorosk è stato molto rilassante, alberi pieni di foglie gialle, assenza totale o quasi di auto e rumori, solo i tacchi degli stivali delle persone a fare da sottofondo.  

Durante la nostra breve permanenza a Kaliningrad, Katya ci ha portato in due locali veramente “cool” che producono birra artigianale, il primo un ristorante di nome Khmel' in pieno centro con le vetrate sulla piazza principale e la Chiesa del Cristo Salvatore e il secondo un bellissimo castello medievale fuori città. I due ristoranti ci piaciuti moltissimo dagli interni con pietre faccia vista al servizio nettamente all’europea, dalla qualità dei piatti e bevande prese (carne e birra) ai prezzi… nettamente inferiori rispetto a San Pietroburgo (per esempio una birra artigianale da 0,5 costava 100 rubli, la metà insomma). Come tutte le vacanze il tempo è volato, ma 3 giorni sono stati sufficienti per vedere le cose più importanti di Kaliningrad, una città che ci è piaciuta molto e merito lo dobbiamo a Katya che ci ha fatto raccontato le sue storie.

La città russa di Kaliningrad

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