Filippo Licata, cuoco italo-belga trasferitosi in Russia da qualche anno, ci racconta la sua esperienza in questo paese: dalla vita professionale in Italia alle differenze lavorative tra Russia ed Europa. Oggi è brand chef a San Pietroburgo dove divulga la propria cucina con simpatia e passione. Facciamo a Filippo i migliori auguri per il suo futuro complimentandoci per il suo italiano ed ora lasciamo a lui la parola.
Parliamo un po' della tua vita: da quanto tempo vivi in Russia e a cosa è dovuta questa scelta particolare?
Ricordo che da bambino ogni anno mi piaceva andare al parco e giocare con la neve. Sono nato il 16 ottobre 1980 a Bruxelles. Iniziai a lavorare e studiare la professione di albergatore nel lontano 1995, dedicandomi con più impegno alla cucina gastronomica. Appena ricevetti la qualifica di albergatore, più precisamente all'età di 19 anni, decisi di andare a vivere in Toscana, “una regione eccellente per sviluppare le mie conoscenze professionale enogastronomiche”.
A quell’epoca per me la Russia era solo un paese lontano e freddo. La mia passione e la mia voglia di crescere sempre di più mi portò a lavorare in locali famosi, in Versilia, a Bruxelles e a Londra. Ogni voglia ne nasconde un’altra, avendo lavorato in cucine sulla spiaggia a pochi metri dalla riva, mi era venuta la voglia di andare a bordo di uno yacht per capire cosa si sentiva mentre si cucinava mezzo al mare. La mia prima esperienza da Chef di bordo fu sul Regina d'Italia, la famosa barca dello stilista “Stefano Gabbana”. Conclusa l'esperienza fantastica da navigante, sentivo che mi mancava un’esperienza in un paese lontano, come la Russia. Fu proprio nell’estate del 2006, un anno dopo essermi imbarcato, mentre lavoravo presso un famoso stabilimento balneare di Forte dei Marmi, che un villeggiante moscovita mi invitò in uno dei suo locali per esportare la mia cucina nel polo commerciale della capitale Mosca. L'esperienza fu molto costruttiva e piacevole. Finita l'esperienza moscotiva ritornai in Toscana.
La seconda volta in Russia fu nella bellissima San Pietroburgo. Fu niente meno che lo storico Grand Hotel Europa cinque stelle Lux, proprietà Orient Express, che mi chiese di occuparmi della sua cucina. Dopo un anno, a San Pietroburgo, il destino mi fece incontrare mia moglie: poco tempo dopo tornai a vivere in Toscana insieme a lei, per pianificare il nostro futuro.
Alcuni mesi passarono e ricevetti un invito per introdurre la mia cucina e dare un contributo nel ristorante dello storico Yacht Club dell'isola di Krestovskij a San Pietroburgo. Passarono più di sei mesi quando uno dei proprietari mi chiese di diventare brand chef: in altre parole, mi chiesero di introdurre la mia cucina nei vari futuri locali. Nel mese di novembre 2012 avviammo la prima trattoria pizzeria con il Menu d'autore, una cucina casalinga con le ricetta della nonna, semplice e sana, fatta con prodotti Made in Italy.
Se potessi descrivere la città di San Pietroburgo in poche parole, quali useresti?
Per me la città di San Pietroburgo è magica. Forse è la sua bellezza architettonica, forse per l'energia che sprigiona. Il fiume e i vari canali che l'attraversano e la suddividono la rendono particolarmente affascinante. Navigabile d'estate, quando le barche trasportano milioni di persone, magica d'inverno quando il termometro arriva sotto zero e diventa un belvedere unico al Mondo.
Parliamo del tuo lavoro: di che cosa ti occupi?
Faccio il freelance chef e brand chef, www.filippolicata.it. Insegno ormai da molti mesi a cucinare i miei piatti e i miei menù. La mia metodologia è molto alla mano, semplice. Il mio metodo permette alle persone motivate un ravvicinamento pratico e teorico veloce e diretto. Anche senza una grande infarinatura sulla cultura enogastronomia italiana, dopo poche settimane i ragazzi diventano produttivi.
Lavorare in Russia è così diverso? Quali sono le principali differenze con il nostro paese?
Lavorare in Russia, non è molto diverso. Serve un'ottima comunicazione con tutti, essere sempre motivati, umili e molto ordinati. La ricerca dei prodotti e la base del risultato, dopo le varie statistiche mentre si cresce, aiutano ad affinare la strada per raggiungere la meta.
Tanti giovani italiani al giorno d'oggi cercano lavoro anche all'estero: consiglieresti la città di San Pietroburgo o, più in generale, la Russia?
Non saprei come fare per consigliare un'altra persona. Cambiare paese è una cosa che deve nascere dal cuore. Dopo avere provato per alcuni mesi fuori dall'Italia, la persona può abituarsi oppure no.
La Russia è un paese un po' particolare: ci racconti uno o due aneddoti sulle cose che ti hanno più sorpreso da quando vivi in questo paese?
E' buffo, mentre si cammina per le strade, il fatto che è possibile vedere alcune persone che spalano la neve sui tetti delle case e la buttano giù sul marciapiede. Quando si cammina per le strade d'inverno meglio stare molto attenti, perché si potrebbe rischiare di scivolare per poi cascare in terra e farsi molto male.
Per essere sempre aggiornati sulle iniziative di SPB24, metti l'I like nella nostra pagina di Facebook!